Avvisi S.Lorenzo – 9 ottobre 2021

Carissimi,

nel Vangelo di Marco di questa XXVIII domenica (riportato nell’Allegato) troviamo “un tale”, che Matteo definirà invece come un giovane, che pone a Gesù la domanda fondamentale della vita, una domanda che è anche nostra: “Che devo fare per essere felice?”

La risposta di Gesù, a lui e a noi – quando nel testo infatti non sono riportati i nomi delle persone siamo autorizzati a pensare che il Vangelo si stia rivolgendo personalmente proprio a ciascuno di noi, qui ed oggi – è semplice e diretta e ruota attorno a questi 4 verbi: “Vai e lascia, poi vieni e seguimi”

È Sabrina che con la sua riflessione ci introduce a comprenderne il senso:

Il giovane ricco davanti alla richiesta di lasciare tutti i suoi beni si tira indietro rattristato …

Perché lo fa se la prospettiva è un tesoro in cielo?

E com’è possibile che per “avere tutto” serva “lasciare tutto”?

Tutti noi potremmo identificarci in quest’uomo, perché alla fine nelle nostre vite è sempre più facile farsi governare dalla paura di perdere “le nostre cose” piuttosto che darsi la possibilità di guardare oltre … oltre quella situazione, oltre quella parola, oltre tutto.

Sembra impossibile? Sì, se continuiamo a ragionare secondo la logica umana della sicurezza.

Gesù invece sogna in grande per noi: ci sprona a fare delle scelte senza farci guidare dalla paura di perdere qualcosa ma piuttosto dalla fiducia di poter sempre puntare in alto.

Di seguito le letture di questa domenica e gli avvisi del mese di ottobre.

A tutti, buona Domenica e buona settimana

10 Ottobre – XXVIII Domenica per annum

Dal libro della Sapienza (7,7-11)

Pregai e mi fu elargita la prudenza, implorai e venne in me lo spirito di sapienza. La preferii a scettri e a troni, stimai un nulla la ricchezza al suo confronto, non la paragonai neppure a una gemma inestimabile, perché tutto l’oro al suo confronto è come un po’ di sabbia e come fango sarà valutato di fronte a lei l’argento. L’ho amata più della salute e della bellezza, ho preferito avere lei piuttosto che la luce, perché lo splendore che viene da lei non tramonta. Insieme a lei mi sono venuti tutti i beni; nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile.

Salmo Responsoriale (dal salmo 89) – Rit.: Saziaci, Signore, con il tuo amore: gioiremo per sempre.

Dalla lettera agli Ebrei (4,12-13)

Ora La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto.

Dal Vangelo secondo Marco (10,17-30)

In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».

Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.

Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».

Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».

Papa Francesco – Angelus – 11 ottobre 2015

Il Vangelo di oggi, tratto dal cap. 10 di Marco, è articolato in tre scene, scandite da tre sguardi di Gesù.

La prima scena presenta l’incontro tra il Maestro e un tale che – secondo il passo parallelo di Matteo – viene identificato come “giovane”. L’incontro di Gesù con un giovane. Costui corre verso Gesù, si inginocchia e lo chiama «Maestro buono». Quindi gli chiede: «Che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?», cioè la felicità (v. 17). “Vita eterna” non è solo la vita dell’aldilà, ma è la vita piena, compiuta, senza limiti. Che cosa dobbiamo fare per raggiungerla? La risposta di Gesù riassume i comandamenti che si riferiscono all’amore verso il prossimo. Al riguardo quel giovane non ha nulla da rimproverarsi; ma evidentemente l’osservanza dei precetti non gli basta, non soddisfa il suo desiderio di pienezza. E Gesù intuisce questo desiderio che il giovane porta nel cuore; perciò la sua risposta si traduce in uno sguardo intenso pieno di tenerezza e di affetto. Così dice il Vangelo: «fissò lo sguardo su di lui, lo amò» (v. 21). Si accorse che era un bravo ragazzo … Ma Gesù capisce anche qual è il punto debole del suo interlocutore, e gli fa una proposta concreta: dare tutti i suoi beni ai poveri e seguirlo. Quel giovane però ha il cuore diviso tra due padroni: Dio e il denaro, e se ne va triste. Questo dimostra che non possono convivere la fede e l’attaccamento alle ricchezze. Così, alla fine, lo slancio iniziale del giovane si smorza nella infelicità di una sequela naufragata.

Nella seconda scena l’evangelista inquadra gli occhi di Gesù, e stavolta si tratta di uno sguardo pensoso, di avvertimento: «Volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!» (v. 23). Allo stupore dei discepoli, che si domandano: «E chi può essere salvato?» (v. 26), Gesù risponde con uno sguardo di incoraggiamento – è il terzo sguardo – e dice: la salvezza è, sì, «impossibile agli uomini, ma non a Dio!» (v. 27). Se ci affidiamo al Signore, possiamo superare tutti gli ostacoli che ci impediscono di seguirlo nel cammino della fede. Affidarsi al Signore. Lui ci darà la forza, Lui ci dà la salvezza, Lui ci accompagna.

E così siamo arrivati alla terza scena, quella della solenne dichiarazione di Gesù: In verità vi dico: chi lascia tutto per seguirmi avrà la vita eterna nel futuro e il centuplo già nel presente (cfr vv. 29-30). Questo “centuplo” è fatto dalle cose prima possedute e poi lasciate, ma che si ritrovano moltiplicate all’infinito. Ci si priva dei beni e si riceve in cambio il godimento del vero bene; ci si libera dalla schiavitù delle cose e si guadagna la libertà del servizio per amore; si rinuncia al possesso e si ricava la gioia del dono. Quello che Gesù diceva: “Si è più beati nel dare che nel ricevere” (cfr At 20,35).

Il giovane non si è lasciato conquistare dallo sguardo di amore di Gesù, e così non ha potuto cambiare. Solo accogliendo con umile gratitudine l’amore del Signore ci liberiamo dalla seduzione degli idoli e dalla cecità delle nostre illusioni. Il denaro, il piacere, il successo abbagliano, ma poi deludono: promettono vita, ma procurano morte. Il Signore ci chiede di distaccarci da queste false ricchezze per entrare nella vita vera, la vita piena, autentica, luminosa. E io domando a voi, giovani, ragazzi e ragazze, che siete adesso in piazza: “Avete sentito lo sguardo di Gesù su di voi? Che cosa volete rispondergli?    Preferite lasciare questa piazza con la gioia che ci dà Gesù o con la tristezza nel cuore che la mondanità ci offre?” …

Calendario parrocchiale

Sabato 9 ore 16:30 a Cento di Budrio Festa dei nonni (AC Zona Pastorale)
Domenica

10 ottobre

XXVIII Domenica del Tempo Ordinario

Giornata del ringraziamento (a chiusura di AgriBu)

in collaborazione con ProLoco e Coldiretti

Vendi quello che hai e seguimi

ore 10:25 nel sagrato della chiesa Benedizione del carro e dei buoi

ore 10:30 nella Messa saranno presentati all’altare, insieme al pane e al vino, anche i prodotti della nostra terra

ore 21:15 San Lorenzo, Concerto per Agribu “Siesta napoletana

Mercol. 13 Beato Giovanni Fornasini, sacerdote e martire – Chiesa Bologna
Venerdì 15 Santa Teresa di Gesù, vergine e dottore della Chiesa
Sabato 16 ore 16:30 Inizio Anno Catechistico con Mandato ai Catechisti
Domenica

17 ottobre

XXIX Domenica del Tempo Ordinario

Il Figlio dell’uomo è venuto per dare la propria vita in riscatto per molti

nella Messa delle ore 10:30 Battesimo di Leonardo

Lunedì 18 San Luca, evangelista – Festa
Venerdì 22 Dedicazione della chiesa parrocchiale – Solennità
Sabato 23 Dedicazione della chiesa metropolitana – Festa

ore 11:00 Battesimo di Matilde

ore 16:30 Riprende la Messa prefestiva  rivolta in particolare ai fanciulli del Catechismo ed ai loro familiari

Domenica

24 ottobre

XXX Domenica del Tempo Ordinario

Rabbunì, che io veda di nuovo!

Martedì 26 Beato Giovannangelo Porro, OSM
Giovedì 28 Santi Simone e Giuda, apostoli – Festa
Venerdì 29 ore 20:30 Confessioni per i Cresimandi e le loro famiglie
Nella notte tra sabato e domenica Ritorna l’ora solare, le lancette vengono portate indietro di un’ora: le messe serali, feriali e festive, saranno celebrate alle ore 18:00
Domenica

31 ottobre

XXXI Domenica del Tempo Ordinario

Amerai il Signore tuo Dio. Amerai il prossimo tuo

ore 10:00 Messa con amministrazione della Cresima

non ci sarà la Messa delle ore 10:30

Per Informazioni visita il sito: www.parrocchiedibudrio.it

Per info e comunicazioni telefona allo 051 800056 (ore 9:15-11:30) oppure scrivi a info@sanlorenzobudrio.it