Avvisi S.Lorenzo – 07.04.2024

Il Vangelo di Giovanni in questa domenica della Misericordia ci fa rivivere l’esperienza dell’Apostolo Tommaso nel momento dell’incontro con il Risorto.

Caravaggio raffigura con potenza quel dito che si insinua nello squarcio del costato di Gesù (scarica il dipinto https://www.parrocchiedibudrio.it/wp-content/uploads/2024/04/san-tommaso-caravaggio.jpg)

Proviamo ad immaginare anche noi – come ci suggerisce Fabio – di trovarci, per almeno 60 secondi, nei panni di Tommaso, pronti a ravvederci dopo l’incredulità, resi capaci di esplodere in quella lapidaria e stupenda professione di fede che esce dalla bocca dell’Apostolo: “Mio Signore e mio Dio!

Di seguito trovate anche, come di consueto, il commento al Vangelo di papa Francesco, pronunciato subito dopo la preghiera del Regina coeli e gli orari delle Celebrazioni.

L’augurio di oggi è dunque di fare anche noi esperienza vera della Misericordia di Gesù che, come non si stanca di ripetere papa Francesco, accoglie davvero tutti.

Buona domenica.

7 Aprile – II Domenica di Pasqua o della Divina Misericordia

Dagli Atti degli Apostoli (4,32-35)
La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima
sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro
tutto era comune. Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della
risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore.
Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li
vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai
piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno.

Salmo 117 – Rit.: Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (5,1-6)
Carissimi, chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama
colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato.
In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi
comandamenti. In questo infatti consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoi
comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi.
Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto
il mondo: la nostra fede. E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il
Figlio di Dio? Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con
l’acqua soltanto, ma con l’acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà
testimonianza, perché lo Spirito è la verità.
Dal Vangelo secondo Giovanni (20,19-31)
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del
luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in
mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i
discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io
mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a
cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non
saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù.
Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se
non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei
chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso.
Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a
Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila
nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio
Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati
quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in
questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio
di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Puoi ascoltare il vangelo al link: https://www.lachiesa.it/liturgia/allegati/mp3/BP020.mp3

Papa Francesco – Angelus del 12.4.2015

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Oggi è l’ottavo giorno dopo la Pasqua, e il Vangelo di Giovanni ci documenta le due
apparizioni di Gesù Risorto agli Apostoli riuniti nel Cenacolo: quella della sera di
Pasqua, assente Tommaso, e quella dopo otto giorni, presente Tommaso. La prima
volta, il Signore mostrò le ferite del suo corpo ai discepoli, fece il segno di soffiare su di
loro e disse: «Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi» (Gv 20,21). Trasmette
ad essi la sua stessa missione, con la forza dello Spirito Santo.
Ma quella sera mancava Tommaso, il quale non volle credere alla testimonianza degli
altri. “Se non vedo e non tocco le sue piaghe – disse –, io non credo” (cfr Gv 20,25). Otto
giorni dopo – cioè proprio come oggi – Gesù ritorna a presentarsi in mezzo ai suoi e si
rivolge subito a Tommaso, invitandolo a toccare le ferite delle sue mani e del suo fianco.
Viene incontro alla sua incredulità, perché, attraverso i segni della passione, possa
raggiungere la pienezza della fede pasquale, cioè la fede nella risurrezione di Gesù.
Tommaso è uno che non si accontenta e cerca, intende verificare di persona, compiere
una propria esperienza personale. Dopo le iniziali resistenze e inquietudini, alla fine
arriva anche lui a credere, pur avanzando con fatica, ma arriva alla fede. Gesù lo attende
pazientemente e si offre alle difficoltà e alle insicurezze dell’ultimo arrivato. Il Signore
proclama “beati” quelli che credono senza vedere (cfr v. 29) – e la prima di questi è
Maria sua Madre –, però viene incontro anche all’esigenza del discepolo incredulo:
«Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani…» (v. 27). Al contatto salvifico con le piaghe
del Risorto, Tommaso manifesta le proprie ferite, le proprie piaghe, le proprie
lacerazioni, la propria umiliazione; nel segno dei chiodi trova la prova decisiva che era
amato, che era atteso, che era capito. Si trova di fronte un Messia pieno di dolcezza, di
misericordia, di tenerezza. Era quello il Signore che cercava, lui, nelle profondità segrete
del proprio essere, perché aveva sempre saputo che era così. E quanti di noi cerchiamo
nel profondo del cuore di incontrare Gesù, così come è: dolce, misericordioso, tenero!
Perché noi sappiamo, nel profondo, che Lui è così. Ritrovato il contatto personale con
l’amabilità e la misericordiosa pazienza del Cristo, Tommaso comprende il significato
profondo della sua Risurrezione e, intimamente trasformato, dichiara la sua fede piena e
totale in Lui esclamando: «Mio Signore e mio Dio!» (v. 28). Bella, bella espressione,
questa di Tommaso!
Egli ha potuto “toccare” il Mistero pasquale che manifesta pienamente l’amore
salvifico di Dio, ricco di misericordia (cfr Ef 2,4). E come Tommaso anche tutti noi: in
questa seconda Domenica di Pasqua siamo invitati a contemplare nelle piaghe del
Risorto la Divina Misericordia, che supera ogni umano limite e risplende sull’oscurità del
male e del peccato. Un tempo intenso e prolungato per accogliere le immense ricchezze
dell’amore misericordioso di Dio sarà il prossimo Giubileo Straordinario della
Misericordia, la cui Bolla di indizione ho promulgato ieri sera qui, nella Basilica di San
Pietro. Quella Bolla incomincia con le parole “Misericordiae Vultus”: il Volto della
Misericordia è Gesù Cristo. Teniamo lo sguardo rivolto a Lui, che sempre ci cerca, ci
aspetta, ci perdona; tanto misericordioso, non si spaventa delle nostre miserie. Nelle sue
piaghe ci guarisce e perdona tutti i nostri peccati. E la Vergine Madre ci aiuti ad essere
misericordiosi con gli altri come Gesù lo è con noi.
Link: https://www.vatican.va/content/francesco/it/angelus/2015/documents/papafrancesco_regina-coeli_20150412.html

Zona Pastorale di Budrio

Per informazioni e Orari Messe feriali visita il sito https://www.parrocchiedibudrio.it

Orario Messe Festive

Prefestive: Pieve di Budrio ore 17:00, Cento ore 18:00, San Lorenzo ore 19:00
Festive: San Lorenzo ore 8:00, Olmo ore 9:00, Prunaro e Pieve ore 9:30, SanLorenzo ore 10:30, Bagnarola e Maddalena ore 11:00 (a mesi alterni), Mezzolara/Dugliolo ore 11:00, Vedrana ore 11:15, San Lorenzo ore 19:00

Parrocchia San Lorenzo di Budrio

Per informazioni 051 800056 (ore 9-12) oppure info@sanlorenzobudrio.it

Carità

Per le OFFERTE utilizzare i seguenti conti correnti specificando l’intenzione:
• Parrocchia San Lorenzo: IBAN IT42K0200836640000001027986
• Parrocchia San Lorenzo – Caritas: IBAN IT86Z0707236640000000190889
• Parr. S. Lorenzo – Casa di Ospitalità Sant’Agata: IBAN IT97P0538736640000001047364

Calendario parrocchiale

Sabato 6 Incontro Fraternità secolare dei Servi di Maria dell’Emilia Romagna
Domenica 7 aprile – II Domenica di Pasqua “Otto giorni dopo venne Gesù”
Alla Messa delle ore 10:30 Presentazione dei bambini che si preparano al Sacramento della Riconciliazione
ore 11:30 Battesimo di Diego
Lunedì 8 Annunciazione del Signore – Solennità
Giovedì 11 San Stanislao, vescovo e martire
Sabato 13 ore 11:00 Battesimo di Ilenia e Matteo
Domenica 14 aprile – III Domenica di Pasqua “Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno”
Nella Messa delle ore 10:30 Matrimonio di Valentina e Cima Frank
Sabato 20 Prime confessioni dei bambini della Terza elementare
Domenica 21 aprile – IV Domenica di Pasqua “Il buon pastore dà la propria vita per le pecore”
ore 10:30 Messa a suffragio di tutti i musicisti defunti di Budrio e Molinella, con la presenza della Banda
Giovedì 25 San Marco, evangelista – Festa
Domenica 28 aprile – V Domenica di Pasqua “Chi rimane in me ed io in lui porta molto frutto”
ore 11:30 Battesimo di Ludovica Aurora
Lunedì 29 Santa Caterina da Siena, vergine e dottore della Chiesa Patrona d’Italia e d’Europa – Festa