Avvisi S.Lorenzo – 13.02.2022

È Giacomo che ci introduce alla comprensione del testo del Vangelo di Luca:

Ecco un Vangelo che sicuramente abbiamo sentito leggere e commentare tantissime volte in diversi modi e da diversi punti di vista, ma che per me resta sempre un po’ misterioso, di quel mistero che ogni volta mi fa dire “C’è qualcosa che mi manca, che non riesco a cogliere fino in fondo…”.

Oggi questo brano del Vangelo mi colpisce particolarmente su due punti.

Il primo è “Guai a voi, ricchi“… La mia banca probabilmente non mi considera ricco, ma certamente lo sono dal momento che non mi manca niente di essenziale per vivere. Anzi, sono circondato di superfluo, di cose in più, e spesso è di queste cose che non riesco a fare a meno. E allora mi chiedo riuscirei davvero a lasciare tutto e seguire Gesù?

Il secondo punto è “Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi“. Sicuramente non tutti gli uomini dicono bene di me, ma mi rendo conto che il mio approccio nei confronti degli altri spesso è influenzato dalla preoccupazione di cosa diranno gli altri o cosa penseranno, anche adesso mentre sto scrivendo questo commento. E tutto questo fa sì che la mia attenzione non sia più rivolta solo a fare in modo che quello che faccio o che dico abbia come scopo il seguire Gesù, ma segua anche questa preoccupazione.

Allora mi chiedo di quante cose devo liberarmi per accogliere pienamente il Vangelo?

O forse farei meglio a non contare solo sulle mie forze e pregare “Padre aiutami a liberare il mio cuore per amarti pienamente“.

Insieme al testo delle letture e all’Angelus di papa Francesco, ricordiamo la Solennità dei Sette Santi Fondatori e l’Ordinazione Diaconale di fra Giacomo che ricorrono entrambe domenica prossima 20 febbraio; per completare la festa, sempre domenica 20, pranzo d’asporto (vedi articolo pubblicato a parte).

Buona domenica e buona settimana a tutti

https://www.parrocchiedibudrio.it/wp-content/uploads/2022/02/eventi-S.Lorenoz-200222.jpg

13 febbraio – VI Domenica per annum

Dal libro del profeta Geremìa (17,5-8)

Così dice il Signore: «Maledetto l’uomo che confida nell’uomo, e pone nella carne il suo sostegno, allontanando il suo cuore dal Signore. Sarà come un tamarisco nella steppa; non vedrà venire il bene, dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere. Benedetto l’uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia. È come un albero piantato lungo un corso d’acqua, verso la corrente stende le radici; non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi, nell’anno della siccità non si dà pena, non smette di produrre frutti».

Dal Salmo 1 – Rit.:         Beato l’uomo che confida nel Signore.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (15,12.16-20)

Fratelli, se si annuncia che Cristo è risorto dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non vi è risurrezione dei morti? Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; ma se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. Perciò anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini. Ora, invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti.

Dal Vangelo secondo Luca (6,17.20-26)

In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne. Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: «Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti. Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione. Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete. Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».

Papa Francesco – Angelus 17.2.2019

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Il Vangelo di oggi (cfr Lc 6,17.20-26) ci presenta le Beatitudini nella versione di San Luca. Il testo si articola in quattro beatitudini e quattro ammonimenti formulati con l’espressione “guai a voi”. Con queste parole, forti e incisive, Gesù ci apre gli occhi, ci fa vedere con il suo sguardo, al di là delle apparenze, oltre la superficie, e ci insegna a discernere le situazioni con fede.

Gesù dichiara beati i poveri, gli affamati, gli afflitti, i perseguitati; e ammonisce coloro che sono ricchi, sazi, ridenti e acclamati dalla gente. La ragione di questa paradossale beatitudine sta nel fatto che Dio è vicino a coloro che soffrono e interviene per liberarli dalle loro schiavitù; Gesù vede questo, vede già la beatitudine al di là della realtà negativa. E ugualmente il “guai a voi”, rivolto a quanti oggi se la passano bene, serve a “svegliarli” dal pericoloso inganno dell’egoismo e aprirli alla logica dell’amore, finché sono in tempo per farlo.

La pagina del Vangelo odierno ci invita dunque a riflettere sul senso profondo dell’avere fede, che consiste nel fidarci totalmente del Signore. Si tratta di abbattere gli idoli mondani per aprire il cuore al Dio vivo e vero; Egli solo può dare alla nostra esistenza quella pienezza tanto desiderata eppure difficile da raggiungere. Fratelli e sorelle, sono molti, infatti, anche ai nostri giorni, quelli che si propongono come dispensatori di felicità: vengono e promettono successo in tempi brevi, grandi guadagni a portata di mano, soluzioni magiche ad ogni problema, e così via. E qui è facile scivolare senza accorgersi nel peccato contro il primo comandamento: cioè l’idolatria, sostituire Dio con un idolo. Idolatria e idoli sembrano cose di altri tempi, ma in realtà sono di tutti i tempi! Anche di oggi. Descrivono alcuni atteggiamenti contemporanei meglio di molte analisi sociologiche.

Per questo Gesù ci apre gli occhi sulla realtà. Siamo chiamati alla felicità, ad essere beati, e lo diventiamo fin da ora nella misura in cui ci mettiamo dalla parte di Dio, del suo Regno, dalla parte di ciò che non è effimero ma dura per la vita eterna. Siamo felici se ci riconosciamo bisognosi davanti a Dio – e questo è molto importante: “Signore ho bisogno di te” – e se, come Lui e con Lui, stiamo vicino ai poveri, agli afflitti e agli affamati. Anche noi lo siamo davanti a Dio: siamo poveri, afflitti, siamo affamati davanti a Dio. Diventiamo capaci di gioia ogni volta che, possedendo dei beni di questo mondo, non ne facciamo degli idoli a cui svendere la nostra anima, ma siamo capaci di condividerli con i nostri fratelli. Su questo oggi la liturgia ci invita ancora una volta ad interrogarci e a fare verità nel nostro cuore.

Le Beatitudini di Gesù sono un messaggio decisivo, che ci sprona a non riporre la nostra fiducia nelle cose materiali e passeggere, a non cercare la felicità seguendo i venditori di fumo – che tante volte sono venditori di morte – i professionisti dell’illusione. Non bisogna seguire costoro, perché sono incapaci di darci speranza. Il Signore ci aiuta ad aprire gli occhi, ad acquisire uno sguardo più penetrante sulla realtà, a guarire dalla miopia cronica che lo spirito mondano ci contagia. Con la sua Parola paradossale ci scuote e ci fa riconoscere ciò che davvero ci arricchisce, ci sazia, ci dà gioia e dignità. Insomma, quello che veramente dà senso e pienezza alla nostra vita.

La Vergine Maria ci aiuti ad ascoltare questo Vangelo con mente e cuore aperti, perché porti frutto nella nostra vita e diventiamo testimoni della felicità che non delude, quella di Dio che non delude mai.

Calendario parrocchiale

Sabato 12 ore 16:30 riprende la Santa Messa con i bambini del catechismo
Domenica

13 Febbraio

VI Domenica del Tempo Ordinario – 44° Giornata per la Vita

“Beati i poveri. Guai a voi, ricchi”

ore 15:30 Momento di preghiera e condivisione con la Fraternità Secolare dei Servi di Maria

Lunedì 14 Santi Cirillo e Metodio, patroni d’Europa – Festa
Giovedì 17 Venerdì 18 Sabato 19 Triduo in preparazione alla solennità dei

Sette Santi Padri Fondatori dell’Ordine dei Servi di Maria

Giornate di preghiera per le vocazioni animate da p. Cornelius e f. Giacomo

ore 8:00 Celebrazione in lode dei Sette Santi Fondatori

Giovedì 17 ore 20:30 Veglia vocazionale con Testimonianza di f. Giacomo M. Malaguti
Venerdì 18 ore 20:45 Veglia per i ragazzi delle superiori
Sabato 19 Beata Elisabetta Picenardi, vergine – OSM

ore 16:30 Santa Messa con i bambini del catechismo

ore 17:30 Primi Vespri (cantati)

ore 18:00 Messa Vespertina

Domenica

20 Febbraio

VII Domenica del Tempo Ordinario

Solennità dei Sette Santi Padri Fondatori – Giornata vocazionale OSM

“Io in loro e tu in me, affinché siano perfetti nell’unità”

ore 10:30: S. Messa solenne concelebrata

ore 17:30 nella cattedrale di San Pietro a Bologna il Card. Matteo Zuppi Ordina Diacono fra Giacomo Malaguti

Martedì 22 Cattedra di San Pietro – Festa
Mercoledì 23 San Policarpo, vescovo e martire
Domenica

27 Febbraio

VIII Domenica del Tempo Ordinario

“La bocca esprime ciò che dal cuore sovrabbonda”