Avvisi S.Lorenzo – 16.01.2022

Cari lettori,

dopo la Solennità dell’Epifania e la domenica del Battesimo di Gesù anche la Seconda domenica del tempo Ordinario ci presenta una “manifestazione” o, come ama dire Giovanni, “l’inizio dei segni”, compiuti da Gesù …

Il breve commento ce lo manda Barbara che, come scrive, si lascia ispirare da Ermes Ronchi:

Il vino nella Bibbia è il simbolo dell’amore. In metafora durante il banchetto è andato in crisi l’amore tra Dio e l’umanità, un rapporto che si va esaurendo, come il vino nelle anfore. Occorre qualcosa di nuovo. Vi erano là sei anfore di pietra … Occorre riempirle d’altro, occorre vino nuovo.

Forse per noi significa passare dalla religione dell’esteriorità a quella dell’interiorità, dell’amore che ti fa fare follie, che fa nascere il canto e la danza, come un vino buono, inatteso, abbondante, che fa il cuore ubriaco di gioia. 

Maria vive con attenzione ciò che accade attorno a lei e con parole precise dice «non hanno più vino». E alla risposta brusca di Gesù, Maria rilancia: qualunque cosa vi dica, fatela! E si riempiranno le anfore vuote del cuore. E si trasformerà la vita da vuota a piena, da spenta a fiorita.

Il mio Gesù è il rabbi che amava i banchetti. Il Dio in cui credo è il Dio di Gesù, quello delle nozze di Cana; il Dio della festa e del gioioso amore danzante; credo in un Dio felice, che sta dalla parte del vino migliore, dalla parte della gioia. (Tratto dal commento di Ermes Ronchi)

Lasciamoci anche noi, dunque, trascinare dalla gioia dell’amore …

Di seguito trovate le letture, l’Angelus di papa Francesco e il calendario parrocchiale. Vi invitiamo a leggere su questo sito un articolo sulla simbologia del Presepe di San Lorenzo e un altro articolo in cui s’invita tutti alla compilazione di un Questionario

Buona Domenica!

16 gennaio – II Domenica per annum

Dal libro del profeta Isaìa (62,1-5)

Per amore di Sion non tacerò, per amore di Gerusalemme non mi concederò riposo, finché non sorga come aurora la sua giustizia e la sua salvezza non risplenda come lampada. Allora le genti vedranno la tua giustizia, tutti i re la tua gloria; sarai chiamata con un nome nuovo, che la bocca del Signore indicherà. Sarai una magnifica corona nella mano del Signore, un diadema regale nella palma del tuo Dio.
Nessuno ti chiamerà più Abbandonata, né la tua terra sarà più detta Devastata, ma sarai chiamata Mia Gioia e la tua terra Sposata, perché il Signore troverà in te la sua delizia e la tua terra avrà uno sposo. Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposeranno i tuoi figli;
come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te.

Dal Salmo 95 – Rit.: Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (12,4-11)
Fratelli, vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune: a uno infatti, per mezzo dello Spirito, viene dato il linguaggio di sapienza; a un altro invece, dallo stesso Spirito, il linguaggio di conoscenza; a uno, nello stesso Spirito, la fede; a un altro, nell’unico Spirito, il dono delle guarigioni; a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di discernere gli spiriti; a un altro la varietà delle lingue; a un altro l’interpretazione delle lingue. Ma tutte queste cose le opera l’unico e medesimo Spirito, distribuendole a ciascuno come vuole.

Dal Vangelo secondo Giovanni (2,1-11)
In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora». Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

Papa Benedetto XVI – Angelus 20.1.2013

Cari fratelli e sorelle!
Oggi la liturgia propone il Vangelo delle nozze di Cana, un episodio narrato da Giovanni, testimone oculare del fatto. Tale episodio è stato collocato in questa domenica che segue immediatamente il tempo di Natale perché, insieme con la visita dei Magi d’oriente e con il Battesimo di Gesù, forma la trilogia dell’epifania, cioè della manifestazione di Cristo. Quello delle nozze di Cana è infatti «l’inizio dei segni» (Gv 2,11), cioè il primo miracolo compiuto da Gesù, con il quale Egli manifestò in pubblico la sua gloria, suscitando la fede dei suoi discepoli. Richiamiamo brevemente ciò che accadde durante quella festa di nozze a Cana di Galilea. Accadde che venne a mancare il vino, e Maria, la Madre di Gesù, lo fece notare a suo Figlio. Egli le rispose che non era ancora giunta la sua ora; ma poi seguì la sollecitazione di Maria e, fatte riempire d’acqua sei grandi anfore, trasformò l’acqua in vino, un vino eccellente, migliore del precedente. Con questo “segno”, Gesù si rivela come lo Sposo messianico, venuto a stabilire con il suo popolo la nuova ed eterna Alleanza, secondo le parole dei profeti: «Come gioisce lo
sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te» (Is 62,5). E il vino è simbolo di questa gioia dell’amore; ma esso allude anche al sangue, che Gesù verserà alla fine, per sigillare il suo patto nuziale con l’umanità.
La Chiesa è la sposa di Cristo, il quale la rende santa e bella con la sua grazia. Tuttavia questa sposa, formata da esseri umani, è sempre bisognosa di purificazione. E una delle colpe più gravi che deturpano il volto della Chiesa è quella contro la sua unità visibile, in particolare le storiche divisioni che hanno separato i cristiani e che non sono state ancora superate.

Proprio in questi giorni, dal 18 al 25 gennaio, si svolge l’annuale Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, un momento sempre gradito ai credenti e alle comunità, che risveglia in tutti il desiderio e l’impegno spirituale per la piena comunione. In tal senso è stata molto significativa la veglia che ho potuto celebrare circa un mese fa, in questa Piazza, con migliaia di giovani di tutta Europa e con la comunità ecumenica di Taizé: un momento di grazia in cui abbiamo sperimentato la bellezza di formare in Cristo una cosa sola. Incoraggio tutti a pregare insieme affinché possiamo realizzare «Quello che esige il Signore da noi» (cfr Mi 6,6-8), come dice quest’anno il tema della Settimana; un tema proposto da alcune comunità cristiane dell’India, che invitano ad impegnarsi con decisione verso l’unità visibile tra tutti i cristiani, e a superare, come fratelli in Cristo, ogni tipo di ingiusta discriminazione. Venerdì prossimo, al termine di queste giornate di preghiera, presiederò i Vespri nella Basilica di San Paolo fuori le mura, alla presenza dei Rappresentanti delle altre Chiese e Comunità ecclesiali.

Cari amici, alla preghiera per l’unità dei cristiani vorrei aggiungere ancora una volta quella per la pace, perché, nei diversi conflitti purtroppo in atto, cessino le ignobili stragi di civili inermi, abbia fine ogni violenza, e si trovi il coraggio del dialogo e del negoziato. Per entrambe queste intenzioni, invochiamo l’intercessione di Maria Santissima, mediatrice di grazia.

Calendario parrocchiale

Venerdì 14 ore 20:30 – Quinto incontro del Corso di preparazione al Matrimonio

Domenica 16 Gennaio – II Domenica del Tempo Ordinario
“Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuto da Gesù”
Nella Messa delle 10:30 Giornata dell’adesione all’AC

Lunedì 17 Sant’Antonio, abate

18-25 Gennaio Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani
Nei giorni feriali alle ore 8:00 Preghiera per l’Unità dei Cristiani

Giovedì 20 San Sebastiano, martire, copatrono della parrocchia – Solennità

Venerdì 21 Sant’Agnese, martire

Domenica 23 Gennaio – III Domenica del Tempo Ordinario – Domenica della Parola
“Oggi si è compiuta questa scrittura”
ore 15:30 Incontro di preghiera della Fraternità dei Servi di Maria
ore 17:00 Rosario e Vespri

Lunedì 24 San Francesco di Sales, vescovo

Martedì 25 Conversione di San Paolo, apostolo – Festa

Mercoledì 26 Santi Timoteo e Tito, vescovi

Venerdì 28 San Tommaso d’Aquino, dottore della Chiesa
ore 20:30 Sesto incontro del Corso di preparazione al Matrimonio

Domenica 30 Gennaio – IV Domenica del Tempo Ordinario
“Gesù, come Elia ed Eliseo, è mandato non per i soli Giudei”

Lunedì 31 San Giovanni Bosco, sacerdote