Foglietto settimanale dal 18 al 25 Febbraio 2024 – I Domenica di Quaresima – Anno B

C’è nessuno? Ritrovarsi all’improvviso nei deserti della vita

 

La vita è fatta anche di tempeste e di deserti, tempeste di quando siamo travolti dalla delusione o dal dolore, ma anche di deserti quando ci sentiamo inariditi e senza speranza. Tempesta che poi a volte diventa diluvio quando porta via tutto quello che c’era nella nostra vita: ma nessun diluvio dura per sempre!

Dio non ci abbandona mai! ed è questa la parola di speranza, che ci viene consegnata all’inizio di questo cammino di quaresima: Dio ha fatto alleanza con ognuno di noi, diventata definitiva e perenne in Gesù.

Il fatto è che questa Misericordia di Dio per noi è difficile da comprendere, in quanto abituati a ragionare in termini di errore e punizione, di delitto e di castigo, di dare e avere.

Forse per questo Gesù inizia la sua predicazione invitandoci a cambiare mentalità (metanoeite), generalmente tradotta come conversione (dietro front, avanti march ci ricordava don Agostino!)

Gesù si lascia spingere nel deserto, è lo stesso Marco che lo presenta come iniziativa dello Spirito, come gesto forte che mette Gesù in una situazione di aridità e solitudine, per dirci che il deserto non lo si sceglie, ma accade, fa parte della nostra vita, va attraversato.

Quaranta giorni, tempo che rimanda ai quarant’anni di cammino del popolo di Israele nel deserto, tempo che intercorre dalla schiavitù in Egitto e l’arrivo nella terra promessa. Tempo che per Israele diventa un’esperienza paradigmatica, un modello: in quel cammino nel deserto c’è tutto, c’è la paura di non farcela, c’è l’intimità con Dio, c’è l’alleanza, c’è la tentazione e c’è la sensazione di sentirsi abbandonato: ma non sono le fasi, i momenti, le dimensioni che sperimentiamo anche noi nella nostra vita?

La tentazione ci rivela! Tentazione indica proprio il far venir fuori quello che si è, per questo Gesù è messo alla prova perché nella sua umanità, ha anche lui pensieri, desideri e paure.

Tra questi pensieri e paure, ci sono certamente le attese messianiche del suo tempo: dover decidere che tipo di Messia essere, cosa sia disposto a fare e fin dove voglia spendersi per questa umanità. Ma è così anche per tutti noi, il deserto è il luogo della solitudine, della decisione, della lotta per decidere chi vogliamo essere.

Marco aggiunge poi un particolare spesso considerato marginale mentre a mio parere vale la pena riflettere: “Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano”. Angeli, bestie selvatiche ma perché?

L’Evangelista ci vuole presentare l’immagine dell’uomo capace di integrarsi anche con quello che lo può minacciare e fargli paura, e non solo: accanto alle bestie troviamo gli angeli, a conferma che Dio non ci lascia mai soli nella lotta, ma trova sempre il modo per rendersi presente e farci sperimentare la sua consolazione.

Chiediamoci allora: mi hanno insegnato qualcosa i deserti che ho attraversato finora nella vita? Nei momenti di deserto sono riuscito a sperimentato la presenza di Dio?

I_Quaresima_2024

SCARICA PDF