Voglio uscire dal buio, ma dove si accende la luce?
La “notte” non è solo un topos letterario adottato da tanti scrittori e registi, ma è anche un archetipo che rievoca immagini, fantasmi che vagano nei nostri pensieri… La notte rievoca le nostre paure, rimanda alle nostre incertezze, ai dubbi… La notte poi con il suo silenzio, amplifica le ansie per il giorno che ci sta davanti…
Ma la notte non ha mai l’ultima parola: la notte non dura per sempre! La luce prima o poi fende il buio e il giorno arriva.
Questa immagine può aiutarci a capire il modo in cui Dio agisce nella nostra vita: Dio vuole portare sempre la luce!
“Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto” a volte siamo proprio noi, “i suoi”, che rifiutano questa luce, perché sappiamo che quella luce andrebbe ad illuminare le nostre “comfort zone”, le “zone buie”, quelle che vogliamo tenere nascoste perché ci interrogano in prima persona.
La comunità a cui si rivolge il prologo del Vangelo di Giovanni non è una comunità di neofiti, ma di persone che già da tempo seguono Cristo, ma ora sono scoraggiate, deluse, faticano a credere nelle promesse di Dio.
Ma la buona notizia è che tutti abbiamo la possibilità di ricominciare, le tenebre per quanto fitte, non possono mai vincere la Luce!
“In principio era il Verbo” in principio c’è la Parola. La Luce arriva attraverso le parole di chi ci vuole bene, di chi ci incoraggia, di chi ci sostiene… siamo noi che non sempre siamo disposti ad ascoltarle, perché ci pensiamo superiori e preferiamo fare a modo nostro.
Sempre il Signore parla con la sua Parola alla nostra vita: attraverso la Sacra Scrittura, i segni dei tempi, il Magistero della Chiesa, attraverso la parola saggia di chi ci vuole bene… ma non sempre siamo disposti ad ascoltarla.
Le parole umane purtroppo, molte volte sono vuote! quanti “ti amo”, quanti “ti voglio bene”, quanti “per te ci sarò sempre”, sono rimasti parole al vento, scritte sulla sabbia… ma quante volte ci siamo ritrovati sempre più soli e sempre più delusi degli altri…
«L’amore è da porre più nei fatti che nelle parole» ci insegna sant’Ignazio di Loyola.
Ecco perché è importante che il prologo di Giovanni continui affermando che: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” per testimoniarci che in Cristo, la Parola è diventata azione concreta.
Dio si fa Amore! Non ci parla solo di amore.
Lo vediamo e lo riconosciamo in Gesù Cristo, parola fatta carne, amore che si impegna, amore che è disposto a dare la propria vita, amore che si fa crocifisso.
Questa è la concretezza dell’Amore che Cristo ci ha fatto vedere, rivelandoci il volto del Padre.
Chiediamoci allora: Le mie parole sono coerenti con le mie azioni o sono solo parole al vento? Sono disposto a lasciare che Dio faccia luce nella mia vita con la sua parola?
IINatale